La fibromialgia è una condizione di dolore cronico diffuso che colpisce molte persone. Vediamo quali sono i principali sintomi di questa patologia e il percorso terapeutico per curarla.
Fibromialgia: sintomi principali
I sintomi della Fibromialgia possono essere sfibranti dal punto di vista fisico e psicologico. Questo perché la patologia si caratterizza per provocare una spiccata ipersensibilità al dolore.
I sintomi principali, elencati secondo quanto riferito dai pazienti e riportato nella letteratura scientifica, sono:
- dolore diffuso con inizio graduale a carattere sordo;
- rigidità;
- estrema sensibilità al tatto;
- dolore articolare.
Il fisico è sottoposto ad un forte stress per cui possono anche presentarsi altri sintomi, provocati dallo stato di allerta perenne causato dal dolore, come:
- stanchezza;
- disturbi cognitivi;
- difficoltà di concentrazione;
- sensazione di torbidezza mentale;
- problemi del sonno;
- ansia;
- depressione.
Infine possono manifestarsi anche dei sintomi riconducibili anche ad altre patologie, come:
- sindrome del colon irritabile;
- emicrania;
- cefalea muscolo tensiva;
- parestesie;
- lombalgia;
- crampi alle gambe;
- debolezza muscolare.
Fibromialgia: cure
Purtroppo, si tratta di una malattia cronica, ovvero senza cura. Pertanto, subito dopo la diagnosi, è fondamentale impostare un programma terapeutico che non escluda l’educazione del paziente e la propria salute psicologica. Il paziente va, inoltre, formato circa le caratteristiche della malattia e i fattori che possono peggiorarla.
Il trattamento della Fibromialgia è quindi finalizzato alla riduzione dei sintomi per ottenere una buona qualità di vita.
Le terapie sono diverse, tutte studiate “ad hoc” sul paziente specifico.
L’approccio farmacologico è ancora in fase di ricerca. Attualmente sono stati individuati alcuni farmaci che potrebbero alleviare i dolori della malattia:
- Analgesici: utilizzati per ridurre il dolore lieve ma non privi di effetti collaterali;
- Miorilassanti: l’efficacia reale è ancora in fase di studio;
- Antidepressivi: la valutazione dell’efficacia è ancora in fase di ricerca;
- Antiemicranici: in valutazione la capacità del farmaco in somministrazione sottocutanea.
Il trattamento maggiormente efficace parte con l’educazione del paziente che passa attraverso i seguenti punti chiave:
- condivisione della presenza di un reale problema di salute;
- coscienza del ruolo dello stress e dei problemi legati all’umore;
- ruolo del sonno e dei suoi disturbi;
- ruolo dell’attività fisica;
- prognosi;
- capacità di adattarsi e strategie di “coping” da attuare.
I trattamenti non farmacologici sono fondamentali nella gestione della fibromialgia. Ad oggi, tra le tecniche preferite in tal senso ci sono senza dubbio quelle che comprendono:
- l’attività fisica: grazie all’attività fisica i muscoli sono meno vulnerabili agli stimoli esterni ambientali, aumenta il rilascio di endorfine che inibiscono il dolore;
- la terapia cognitivo-comportamentale: è efficace per la riduzione del dolore e dell’umore depresso perché permette ai pazienti di acquisire le competenze necessarie per fronteggiare la malattia;
- l’agopuntura: si è dimostrata efficace nel miglioramento del dolore, della qualità del sonno e del benessere complessivo;
- l’alimentazione: ad oggi non troviamo evidenze scientifiche che possano far propendere la scelta terapeutica verso una dieta specifica piuttosto che un’altra tuttavia il controllo del peso corporeo è indispensabile per migliorare la sintomatologia della malattia.
Se si è in presenza di alcuni sintomi riconducibili alla fibromialgia, è fondamentale affidarsi ad un reumatologo esperto, il quale effettuerà una diagnosi corretta e individuerà il piano terapeutico più adatto alle esigenze del paziente.