La sindrome di Sjogren, sintomi e cause
La sindrome di Sjogren è una malattia infiammatoria cronica che può interessare molti organi, ma – nella maggior parte dei casi – aggredisce le ghiandole esocrine. In particolare, quelle lacrimali e salivari.
Questa patologia colpisce – per il 90% dei casi – le donne, con un picco di incidenza intorno ai cinquant’anni.
La perdita progressiva della secrezione ghiandolare è causata dall’infiltrazione di alcune cellule del sistema immunitario nelle ghiandole, impedendo loro di funzionare correttamente.
La sindrome di Sjogren può essere:
- Primaria: compare in modo isolato, senza associarsi ad altre malattie;
- Secondaria: compare in associazione con altre malattie reumatiche come – ad esempio – il lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide o la sclerodermia.
I sintomi della sindrome di Sjogren
I sintomi della sindrome di Sjogren si manifestano con la secchezza di bocca ed occhi.
Nel primo caso, il gusto dei pazienti viene alterato ed aumentano carie e disturbi nella deglutizione.
Nel secondo caso – invece – i sintomi di questa malattia infiammatoria cronica sono costituiti da rossore e bruciore oculare.
Ulteriori sintomi possono essere: eruzioni cutanee, astenia, tosse secca, dolore articolare e muscolare.
Le cause della sindrome di Sjogren
Le cause della sindrome di Sjogren sono poco note. Tuttavia, si ritiene che la combinazione di più fattori concorra alla sua comparsa e, in particolare:
- Fattori genetici;
- Fattori ormonali;
- Esposizione a virus o batteri.
L’esposizione a questi fattori altera il sistema immunitario che, invece di aggredire agenti dannosi (come virus o batteri), colpisce parti dell’organismo.
In questo caso, vengono aggredite le ghiandole esocrine; in particolar modo – appunto – quelle salivari e lacrimali.
La diagnosi della sindrome di Sjogren
La diagnosi della sindrome di Sjogren prevede – oltre all’anamnesi e alla visita medica – la dimostrazione della secchezza oculare e buccale.
Quest’ultima – in particolare – si esegue con una biopsia delle ghiandole salivari minori (sul labbro inferiore).
L’iter diagnostico può prevedere, inoltre:
- Esami del sangue (indici di infiammazione, autoanticorpi ANA ed ENA);
- Test di Shirmer (che misura la secrezione lacrimale);
- Ecografia delle ghiandole salivari.
La possibile terapia
Non è possibile determinare una terapia specifica per la sindrome di Sjogren.
Generalmente, la secchezza oculare viene trattata con immunosoppressori (come, ad esempio, l’idrossiclorochina o il methotrexate) o sostituti lacrimali ed è alquanto importante mantenere un’adeguata igiene orale al fine di limitare il rischio di infezioni.
All’interno della terapia, è possibile fare uso di farmaci cortisonici e antinfiammatori e risultano utili ulteriori terapie di supporto, come: lacrime artificiali, creme per gli occhi o irrigazioni nasali saline.
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